Storia e vissuto della star britannica
La star è nata a Southgate, un quartiere a nord di Londra, ed è cresciuta in una famiglia di origini ebraiche con una forte passione per la musica jazz. Suo padre, Mitchell, era un tassista e un grande appassionato di jazz, mentre sua madre, Janis, lavorava come farmacista. Questa atmosfera musicale l'ha influenzata fin dalla giovane età, portandola a scrivere e cantare canzoni già durante l'adolescenza.
Amy ha frequentato scuole con un focus artistico, come la Sylvia Young Theatre School, sebbene fosse nota per il suo spirito ribelle e per un comportamento spesso fuori dagli schemi. Il suo talento, tuttavia, era innegabile: a soli 16 anni ha firmato il suo primo contratto discografico. Da lì arrivò poi l'album di debutto e quello del successo, ovvero il secondo, nel 2006.
"Back to Black" ha consacrato Amy Winehouse come una delle voci più iconiche della sua generazione. Il disco, prodotto da Mark Ronson, ha venduto milioni di copie in tutto il mondo ed è considerato uno dei migliori album del 21° secolo. I brani "Rehab", "Back to Black" e "You Know I'm No Good* hanno scalato le classifiche e ricevuto numerosi premi, tra cui cinque grammy Awards.
Nonostante il successo, la vita personale di Amy è stata segnata da problemi di dipendenze e una relazione tumultuosa con il marito, che ha dichiarato di aver introdotto Amy all'uso di droghe pesanti. Le sue lotte con alcol, droghe e disturbi alimentari erano ben documentate dai media, rendendola un bersaglio costante della stampa scandalistica.
Questa pressione, combinata con la sua fragilità emotiva e mentale, ha avuto un impatto devastante sulla sua carriera e sulla sua salute. Anche durante i momenti di maggiore successo, Amy faticava a trovare una propria stabilità, con performance spesso compromesse dalle sue condizioni fisiche e psicologiche. Spesso saliva sul palco in stato confusionale, cantava a stento e malapena si reggeva in piedi; in alcuni casi, dichiarò di non voler neppure tenere il concerto, ma di essere stata forzata dalle guardie del corpo. L'artista ebbe anche diversi problemi legali, per via di possesso di droghe o di aggressioni, anche se non è mai stata arrestata per più di un giorno.
A soli 27 anni Amy morì nella sua casa di Camden a Londra. Questo la fece inserire nel cosiddetto Club dei 27, che include altre leggende della musica scomparse alla stessa età, tra cui Jimi Hendrix, Janis Joplin e Kurt Cobain.
Nonostante la sua breve vita, l'impatto di Amy Winehouse sulla musica e sulla cultura è incommensurabile. La sua capacità di fondere jazz, soul, R&B e blues con testi crudi e personali ha ispirato un'intera generazione di artisti. Oggi, Amy è ricordata come un'artista straordinaria che ha lasciato un segno indelebile nel panorama musicale mondiale.
Dopo la sua morte, la famiglia Winehouse ha creato la Amy Winehouse Foundation, un'organizzazione dedicata ad aiutare i giovani in difficoltà, con un focus particolare sulla prevenzione delle dipendenze e sul supporto alla salute mentale.